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Perché ci piace Stefano Turati

Perché ci piace Stefano Turati

Francesco Ressa

Stefano Turati ha compiuto il 5 settembre 22 anni. Nel momento in cui questo articolo viene pubblicato, ha al suo attivo 66 presenze tra Serie A e B, un dato che certamente crescerà rapidamente nel corso dei prossimi mesi. Sì, perché l'impatto di Turati nella massima serie è stato più che positivo, cosa non affatto scontata, tra squadra neopromossa e grandemente rinnovata, allenatore compreso.

La prima stagione a Frosinone, coronata dalla promozione in A, l'ha visto essere il portiere meno battuto, con soli 24 gol subiti e ben 20 partite senza subirne alcuno. Un rendimento in crescita dopo la prima stagione in B con la Reggina. Sempre nel giro della nazionale under 21, ha però giocato solo in quattro occasioni.

Rispetto ad altri portieri nella stessa fascia di età, il suo nome era già salito alla ribalta nel dicembre del 2019, quando da portiere nella primavera del Sassuolo, si ritrovò improvvisamente catapultato in campo contro la Juventus di Ronaldo. Le indisponibilità contemporanee di Consigli e Pegolo, obbligarono De Zerbi a chiamarlo il giorno prima per convocarlo.

Come lui stesso ha dichiarato: "Il ragazzo è matto completamente, ieri l'ho chiamato nella hall dell'albergo e l'ho esortato a far uscire la sua pazzia...". Così l'allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, sul debutto di Turati. "Gli ho detto di vivere tranquillo e godersela, che se non dormiva era normale, ma di non avere troppe aspettative, troppa ansia - ha raccontato -. Quando giocavo mi è capitato di non gustarmela, mi sarebbe dispiaciuto se fosse capitato anche a lui perche' tra vent'anni avrebbe avuto il rimorso. Tanto al massimo perdevamo...".

Turati toglie il pallone dai piedi di Ronaldo

In quella partita il Sassuolo non perse. Pareggio per 1-1 e sua grande prestazione, con interventi sul portoghese, Dybala e altri bianconeri. Il Sassuolo, però, pur conoscendone le grandi potenzialità, non ha mai spinto per un suo lancio in prima squadra. Consigli e Pegolo hanno continuato a essere i punti fermi della prima squadra e Turati ha proseguito il suo percorso di crescita, diventato più che evidente a Frosinone.

Nella squadra laziale il giovane portiere milanese ha mostrato le sue capacità tecniche e la grande personalità, diventando immediatamente un beniamino dei tifosi. Promozione e prestito rinnovato per un altro anno. Un altro passo verso una nuova consapevolezza.

Turati festeggia con i tifosi

Quello che abbiamo visto con l'intervento sul colpo di testa di Toljan è una gioia per gli occhi. In quel volo c'è tutto: tecnica, carisma e importanza del momento. Il suo entusiasmo a fine partita non è una novità, perché Turati ama godersi la gioia dei suoi tifosi e anzi, ama alimentarla.


I traguardi raggiunti sono stati anche l'occasione per conoscerlo meglio. È possibile trovare online diversi contenuti che raccontano esperienze e passioni. La prima riguarda il suo idolo, Julio Cesar definito fonte di ispirazione e visto più volte allo stadio per tifare l'Inter. Altra grande passione, più volte oggetto di articoli è la musica e i Led Zeppelin in particolare con il sogno (per ora nel cassetto) di diventare un batterista rock girando il mondo. Non da ultimo i videogiochi e gli animali.

Non può mancare la curiosità da portieri, perché Stefano Turati indossa fin dalle giovanili guanti da portiere Reusch. Molto probabilmente l'influenza per Julio Cesar ha influito nella scelta, anche senza considerare la qualità del brand italiano, poi abile nell'inserirlo nella sua scuderia di testimonial.

Turati non indossa un modello specifico e nei mesi ha variato spesso tra guanti con lattice Gold X e altri con il Duo.

Per un giocatore al suo primo vero anno in Serie A, direi che sappiamo già molto. Siamo solo all'inizio della sua carriera, ma quanto abbiamo visto e stiamo vedendo, ci lasciano intravedere una persona e un professionista da seguire con grande attenzione. Il futuro è nelle sue mani, ma la presa ci sembra decisamente sicura.